Se pensavate che i dispositivi mobili e le le relative apps si "limitassero" allo svago (nel senso più leggero e meno impegnativo del termine) e all'utilità (nel senso più pragmatico e concreto), ve ne presentiamo una che vi farà certamente ricredere. Si chiama Imaging the Iliad, e più che un'app è un emozionante viaggio nel tempo, un tuffo in un passato oltremodo remoto e , che ha la peculiarità di far sentire privilegiati i fruitori appassionati dell'epos e, di conseguenza, dell'intramontabile pilastro della letteratura greca: l'Iliade di Omero.
Imaging the Iliad, infatti, non è solo una semplice trascrizione di uno dei due poemi epici più famosi al mondo, ma si tratta della versione per iPod e iPad della copia più antica giunta fino a noi, del testo omerico in lingua greca antica, al quale è stata aggiunta la traduzione inglese a fronte. Ciò che rende speciale questa versione guerra di Troia, è il fatto che il manoscritto originale poteva (prima dell'uscita nell'app store), essere ammirata solamente da una manciata di persone all'anno (per lo più addetti ai lavori), a causa della sua estrema deperibilità e fragilità.
Per questo motivo, dandoci una straordinaria testimonianza di come il web e le nuove tecnologie possano ridurre le distanze ed abbattere barriere della natura più svariata, alcuni ricercatori dell 'Università del Kentucky, Università di Houston, Università della Santa Croce, Furman University, e Brandeis University, in collaborazione con il Centro di Harvard per gli Studi Ellenici, si sono riuniti a Venezia, nella biblioteca Marciana che conservava il manoscritto denominato "A Venetus" (risalente al II secolo a.C.) da 500 anni, sostanzialmente nascosto, ed hanno deciso di digitalizzare questo tesoro, per poterlo divulgare e mostrarlo finalmente a tutto il mondo, senza metterne a repentaglio le delicatissime e preziosissime pagine.
Innegabile il fascino e l'attrattiva che scaturiscono dalla possibilità di un'esperienza così diretta con i "testi sacri" della letteratura, specie se si tratta di narrazioni avvincenti come quelle che riguardano la Guerra di Troia; sbirciare tra quelle annotazioni e quei caratteri dal sapore così antico è quasi surreale, magico.
Sicuramente Imaging The Iliad ci riporta alle gesta del Pelide Achille e alla sua ira, più di quanto abbia saputo fare la mascella di Brad Pitt in 3 ore di "Troy" (anche se effettivamente per riuscirci sarebbe bastato anche meno).
Viaggiare nel tempo, scoprire tesori "per pochi", leggere Omero come non l'avevate mai letto...ah, l'app-power!
{NOADSENSE}
Ps il biglietto, è gratuito ;)