Contenuti non convenzionali, circuiti altrettanto unconventional, low budget, co-branding, co-marketing, energia ed immaginazione. Queste sono solo alcune delle caratteristiche del guerrilla marketing, nato (almeno per definizione) nel 1984 nell’omonimo libro di Jay Conrad Levinson per identificare azioni di marketing non convenzionale ed esploso con la proliferazione dei new media e degli innumerevoli nuovi canali da questi offerti.
In vista del corso di specializzazione di Ninja Academy in "Non-conventional e Viral Marketing" che si terrà a Milano il 6-7 maggio, abbiamo pensato di rispolverare alcuni concetti del libro Marketing Non Convenzionale di Bernard Cova, Alex Giordano, Mirko Pallera (Il Sole 24 Ore, pagg. 278, euro 29 – prezzo Amazon.it 18,85 euro). Oggi torneremo sul concetto di GUERRILLA:
Guerrilla Marketing è il complesso di tecniche di comunicazione non-convenzionali che mira a ottenere il massimo della visibilità con il minimo degli investimenti. Punto chiave di un’attività di guerrilla è l’effetto sorpresa. Un’attività di guerrilla marketing può avere una propagazione virale grazie a immagini o video strategicamente diffusi in rete.
Di seguito dieci esempi di guerrilla marketing, ordinati più per differenziazione che per classifica per ricordare dieci campagne ormai case study.