Che i Social Media fossero particolarmente utili nel settore turistico e dei servizi ad esso connessi è pressocché chiaro da tempo.
Pensate ad IMGuest, la business arena di chi viaggia spesso per lavoro, o all'esperienza di UmbriaOnTheBlog, passando per RoadSharing ed Avacar.
I Social Media insomma, costituiscono un terreno promozionale di ampie potenzialità e i risultati presentati la scorsa settimana dalla School of Hotel Administration della Cornell University lo dimostrano.
Partendo da un campione di 426 marketing executives - selezionati tra gli afferenti a Travelcom e i database del centro di ricerche dell'università statunitense -, si è constatato che la cifra investita in attività di Social Media marketing risulta nettamente inferiore rispetto al budget dedicato ad altri tipi di attività promozionali, come segnalato (anzi, lamentato) da molti dei partecipanti all'indagine.
L'80% di loro, peraltro, ha dichiarato di aver realizzato delle campagne via Twitter, ma ciò che concerne ottimizzazione per motori di ricerca e pubblicità pay-per-click è stato per lo più affidato in outsourcing.
Riguardo, in generale, ai Social Media più utilizzati o comunque ritenuti più significativi per la costruzione delle campagne promozionali, l'ordine di preferenza è risultato: Facebook, Twitter, YouTube e LinkedIN. A seguire Gowalla, Flickr, MySpace e FourSquare.
In generale, com'è evidente, le potenzialità inesplorate sono ancora numerose, ma, d'altra parte, è necessario anche un intervento (pure in termini economici) singificativo.
Quali sono allora, secondo voi, le best practices nel settore turistico?
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