Secondo il New York Times, la U.S. District Court per il Distretto Orientale della Virginia ha consegnato un mandato* a Twitter per avere informazioni su account registrati o associati con Wikileaks, rop_g, ioerror, birgittaj, Julian Assange, Bradley Manning, Rop Gonggrijp, Brigitta Jonsdottir per il periodo dall’1 novembre 2009 ad oggi.
Bradley Manning è un analista dell’intelligence dell’esercito americano, sospettato di aver divulgato oltre 260.000 cables diplomatici.
Rop Gonggrijp è un hacker olandese, che scherza sul fatto che il suo nome sia stato scritto male nel mandato.
Ioerror, al secolo Jacob Applebaum è un programmatore americano.
Brigitta Jonsdottir è una parlamentare islandese. Il ministro degli esteri islandese ha definito la richiesta inaccettabile (leggi l’articolo).
Le informazioni richieste comprendono: messaggi privati, email, indirizzi di residenza e qualunque informazione di contatto; dati di connessione, durata del servizio e tipi di servizio utilizzati, numeri di telefoni e qualunque mezzo o fonte di pagamento, inclusi carte di credito e numeri di conto corrente.
Dal mandato risulta chiaro che il governo americano potrà accedere anche alle informazioni dei follower di Wikileaks, da quanto si deduce nella sezione 2.B.
A questo proposito @Wikileaks mette in guardia i propri follower, avvisandoli che anche loro sono obiettivo della subpoena:
WARNING all 637,000 @wikileaks followers are a target of US gov subpoena against Twitter, under section 2. B http://is.gd/koZIA
Ricordando che è troppo tardi per smettere di seguirlo:
Too late to unfollow; trick used is to demand the lists, dates and IPs of all who received our twitter messages.
Sottolinea che Jacob Applebaum, Brigitta Jonsdottir e Rop Gongrijp hanno avuto la possibilità di replicare. Ma gli altri follower? Class action in vista?
RT @dictvm: Jake, Birgitta and Rop have been given the option to object. What about the followers? Class action suit?
Questa è divertente. Tra I follower di Wikileaks, c’è anche l’UNICEF. Il governo americano presenterà una subpoena anche alle Nazioni Unite? Si chiede @dictvm, uno dei sostenitori di Wikileaks.
RT @uncultured: This should get interesting: @UNICEF follows @wikileaks, can the US government subpoena the United Nations? #Wikileaks #UN
Twitter non ha commentato riguardo l’accaduto, affermando soltanto che, laddove sia possibile, la propria policy è quella di notificare gli utenti sulle richieste di informazioni da parte del governo.
Si sospetta che anche Facebook e Google abbiano ricevuto una subpoena ma i due colossi non hanno confermato le voci.
*in inglese subpoena.