È stato annunciato per oggi il lancio di OpenLeaks, direttamente dai vecchi membri di WikiLeaks, tra cui Daniel Domscheit-Berg, che aveva lasciato WikiLeaks, lamentandosi del comportamento di Assange. I dettagli saranno resi pubblici nel suo prossimo libro che uscirà a gennaio.
Fonti DN.se affermano che “Le due organizzazioni sono simili nella misura in cui entrambe sono focalizzate sul dare mezzi agli informatori per fornire in forma anonima informazioni al pubblico”.
Il nuovo progetto, sempre secondo fonti DN.se, avrà delle caratteristiche diverse rispetto a WikiLeaks:
“Tutto il controllo editoriale e la responsabilità restano dell’organizzazione che pubblica. Noi, per quanto possibile, avremo il ruolo di messaggeri tra gli informatori e l’organizzazione con cui l’informatore sta cercando di cooperare.
(…)
La nostra intenzione è quella di non pubblicare alcun documento direttamente e a nostro nome, non ci aspettiamo di provare il tipo di pressione politica che Wikileaks sta subendo in questo momento. Da questo punto di vista, è piuttosto interessante vedere quanto poca sembri la rabbia dei politici nei confronti dei giornali che usano le fonti di WikiLeaks.”
Le organizzazioni in questione dovrebbero essere giornali, ONG e sindacati ma non sono ancora stati rivelati dei nomi. E se nessuna associazione decidesse di pubblicare le informazioni? “Se un giornale non le pubblica, saranno condivise” risponde Domscheit- Berg. “Non potranno essere semplicemente messe in un cassetto”.
Rispetto al lancio di OpenLeaks Assange afferma: “Ci è d’aiuto avere più attori in questo settore. Ci protegge”. E continua: “Non potete immaginare quanto sia felice di questa notizia”.
Openleaks si propone di essere un ambasciator che non porta pena.
Sarà un Wikileaks che ha trovato il modo di aggirare qualche ostacolo?
O sarà al servizio di qualche organizzazione? E se sì, quali esattamente?
Non ci resta che attendere per scoprirlo. Il sito openleaks.org per ora è attivo ma porta la scritta "coming soon".
Ulteriori informazioni: qui.