Per la prima volta nella storia dei suoi spot istituzionali, Eni azzarda una mossa non del tutto imprevedibile ma ben gradita al pubblico. Un nuovo posizionamento strategico richiede una nuova strategia creativa; via l'abito corporate e formale (seppur a tratti emozionale) che da anni ormai la rappresentava nell'immaginario collettivo, per giocare con dei temi completamente nuovi che fanno del gioco il suo cavallo di battaglia.
L'ironico dottore "pupazzato" cambia volto alla multinazionale che da anni ormai realizzava spot un po' troppo stile "pubblicità-progresso". Nasce qualcosa di nuovo che vede nell'ironia e nel divertimento una nuova immagine, senza trascurare l'offerta concreta . E' certamente interessante anche il tentativo di rafforzare la familiarità del mercato con il logo, un cane a sei zampe che si avvicina al pubblico con simpatia ma anche funzionalità.