Per un chiacchierone come Clark Harris non è stata una passeggiata accettare la sfida di smettere di parlare per un mese, comunicando unicamente attraverso i social network. Ma è stato per una giusta causa. Harris si è occupato di una campagna per la raccolta di fondi per la lotta alla leucemia, come tributo a sua madre che ha combattuto contro questo male per dieci anni.
Il progetto SilentClark prevedeva che Harris potesse utilizzare solamente Twitter, Facebook, YouTube, Flickr, Linkedln e Google Chat, mentre e-mail, sms, parlare, scrivere e linguaggio dei segni erano totalmente vietati. Con chiunque, anche con sua moglie.
Harris si era già occupato di una campagna per la raccolta di fondi contro la leucemia nel 2006, avvalendosi soprattutto del mailing. Questa volta, Harris ha voluto testare l’efficacia dei social network, spingendosi al punto di mettere a rischio le proprie relazioni personali.
Il maggior problema legato all’esperimento risiede in quello che Harris definisce il delay factor,che mette a dura prova la pazienza degli interlocutori.
Ha notato però che i suoi cari si sono abituati piuttosto rapidamente al cambiamento del suo modo di comunicare e che, come lui stesso ha sottolineato, probabilmente un mese non è un arco temporale tale da mettere in crisi dei rapporti.
La nuova campagna è riuscita a surclassare economicamente quella del 2006, riuscendo a coinvolgere non soltanto amici, colleghi, familiari e conoscenti ma anche sconosciuti in Asia e Europa.
Inoltre, grazie ai social network Harris avrà l’opportunità di restare in contatto più facilmente con i donatori e con tutte le persone che l’hanno incoraggiato a perseguire il suo obiettivo.
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