Sony vuole dimostrare la potenza e l'affidabilità della propria linea di pc VAIO, e per farlo ingaggia tramite il web una squadra di giovani disposti a collaborare per un progetto decisamente ambizioso: progettare, costruire e lanciare un razzo nello spazio.
La crew di 8 giovani studenti tra i 16 e i 20 anni è capitanata da Tom Atchinson, un guru della Silicon Valley da anni impegnato nello sviluppo di high technology nel campo dell'informatica e della ricerca spaziale.
Fin qui tutto ok, la campagna rimbomba su YouTube e nella blogosfera, nelle pagine web dedicate alla scienza e nei contesti universitari. Ma siamo sicuri che lanciare nello spazio un oggetto sia un'idea originale, di questi tempi?
A nostro avviso è ancora piuttosto fresca la memoria dello space chair project di Toshiba.
La multinazionale di Tokyo è un competitor piutosto diretto di Sony, e verso la fine dei 2009 aveva dato vita ad una campagna virale di enorme successo. Tramite un pallone aerostatico è stata mandata nello spazio una sedia, che ha preso il volo dal deserto del Nevada ripresa da 4 telecamere ad altissima definizione e seguita da un sofisticato sistema GPS.
L'operazione era sostenuta da un payoff decisamente geniale: "Armchair view redefined", ossia la ridefinizione del concetto di "poltrona" dalla quale vedere la TV. Il successo è stato decretato dal buzz nel web, in quanto la campagna solo successivamente è passata nei media tradizionali, è ha dato vita a una serie di parodie demenziali di ogni tipo.
Quindi ci resta un dubbio sostanzioso: Sony si lancia alla conquista interplanetare con una sofisticata tecnologia, ma siamo sicuri che il pubblico non consideri lo spazio già conquistato da una semplice sedia in legno biodegradabile?