Il Premio Marketing è un concorso a cui possono partecipare tutti gli studenti delle facoltà d’Italia per risolvere un caso di marketing. Arrivato alla XXI edizione, ha l’importante merito di mettere gli studenti di fronte ad un problema concreto al fine di stimolare l’applicazione sul campo delle conoscenze acquisite nel corso degli studi, chiarire dubbi e colmare lacune su aspetti assimilati ma non compresi correttamente.
Un valido modo quindi per avvicinare il mondo accademico e il mondo d’impresa, troppo spesso distanti e incapaci di dialogare in una logica win to win. Inoltre, se si ritiene che l’esercizio sia fondamentale per imparare un qualsiasi mestiere, allora non ci si può assolutamente sottrarre dal partecipare ad un concorso che rappresenta un’esperienza formativa incredibile.
Il Premio Marketing, inizialmente patrocinato dalla Philip Morris, a partire dal 2006 viene organizzato dalla SIM (Società Italiana Marketing) e nella XXI edizione ha avuto ad oggetto la realizzazione di un piano di marketing per la gestione del sistema delle Oasi del WWF. Questa ha preso il via all’inizio dell’anno accademico 2008/2009 con la pubblicazione del caso e la presentazione agli studenti grazie alla collaborazione di tutor presenti nei vari atenei.
I partecipanti, singoli o organizzati in gruppo da massimo tre componenti, hanno consegnato a fine maggio un elaborato con una possibile soluzione al problema. Dopo un attento processo selettivo, sono stati stabiliti tre elaborati finalisti ed i rispettivi gruppi sono stati invitati a presentare il progetto nella finale di Roma del 1° Ottobre. La vittoria della XXI edizione è stata assegnata all’Università di Urbino con Andrea Buratti che, da solo, ha battuto i gruppi di Roma Tre e La Seconda Università di Napoli, con un progetto che abilmente è riuscito ad implementare temi di frontiera del marketing.
Secondo chi scrive, questa edizione ha il merito di aver posto tutti i concorrenti dinanzi alle problematiche del mondo non-profit, un mondo ben diverso da quello delle passate edizioni che aveva come protagoniste grandi imprese di telefonia, automobilistiche o alimentari con grossi budget da investire nella comunicazione.
Proprio il budget limitato, che a prima vista può essere un’ulteriore difficoltà, si è dimostrato invece una grossa opportunità per tutti i partecipanti. Paradossalmente infatti, proprio la mancanza di risorse si è stata una forte leva per scatenare la fantasia e la creatività per intraprendere azioni di marketing non-convenzionale. Il non-profit insomma può essere considerato come un’ottima palestra per aspiranti marketing manager.
Un consiglio: non pensate ad esami che potrete facilmente recuperare e partecipate! I treni passano e bisogna prenderli al volo …
Post di Andrea Buratti, studente della facoltà di economia di Urbino, iscritto al corso di laurea specialistica in marketing e comunicazione d’impresa, vincitore delle XXI edizione