Diciamoci la verità, il cibo sugli aerei non è famoso per la sua qualità a meno che non si stia parlando ad esempio della Lufthansa Business Class, che mi dicono offra prelibati pasti ai fortunati viaggiatori…
C’è però un caso, manco a dirlo non convenzionale, in cui a bordo di un aereo possiamo gustare dell’ottima cucina italiana!
Ovviamente capita sempre più spesso di cenare in ristoranti alloggiati nei posti più strani: navi, vecchi vagoni di un treno, ristoranti sugli alberi… ma non è da tutti la capacità di saper andare oltre l’originalità e riuscire a garantire ed offrire qualità della cucina, dei prodotti e una grande attenzione al cliente. Insomma originali si ma (e lo dico da buona forchetta), se si tratta di mangiare ci vuole altro!
E il Ristoaereo (Fiumicino), un ristorante all’interno di un aereo, è un ottimo esempio di originalità e qualità. Tra l’altro va sottolineato che non si tratta di un aereo qualunque ma di un aereo storico, ovvero l’ex aereo presidenziale italiano degli anni 60 sul quale hanno volato Gronchi , Saragat e Segni!
Per conoscere meglio il progetto abbiamo fatto quattro piacevoli chiacchiere con il proprietario Massimo De Giovanni.
Innanzitutto gli abbiamo chiesto le caratteristiche principali del ristorante scoprendo che, proprio come abbiamo appena detto, “a parte la location veramente unica si è puntato tutto sulla cucina. Alta cucina a bassa quota (ovvero a prezzi accesibili), questo lo slogan”!
Davanti ai fornelli sono state poste delle telecamere ed in sala un megaschermo al plasma “per far vedere ai clienti in diretta la preparazione dei piatti e l’organizzazione che ci deve essere in cucina oltre l’ordine e la pulizia”. Tra un battuta e l’altra Massimo De Giovanni, che si definisce un pubblicitario ed un umorista mancato, ci dice ancora che tre sono gli aggettivi che riassumano il suo ristorante: qualità, originalità e cortesia e che sono questi gli elementi che a medio e lungo termine portano al successo… lasciandosi sfuggire un “almeno lo spero” :)
Il menù propone dei viaggi gastronomici nelle varie regioni italiane, e qualche volta anche estere, e si usano i prodotti tipici del territorio, magari di “nicchia” e preferibilmente biologici “abbinandoli in maniera originale ma non azzardata” . Un esempio? Spiedino di gamberi in gabbia di tagliolini freschi su pesto alla rucola… ovviamente lieta di essere invitata per assaggiare di persona questa delizia :)
La non convenzionalità confermata anche dai mezzi pubblicitari utilizzati. Massimo ci spiega che il mezzo più utilizzato per promuovere il proprio Ristoaereo è internet... non solo il sito, vera e proprio vetrina sul mondo e curato da lui stesso e che offre anche la possibilità di prenotazioni on line e di riceve sconti, ma anche il gruppo su Facebook dedicato al progetto.
Infine non nascondendo la crisi, “verso la fine di ogni mese si nota sempre un calo di lavoro del 15% circa rispetto alle settimane precedenti, segno che lo stipendio è finito”, si guarda al futuro con la volontà di organizzare mini corsi di cucina a vari livelli presso la struttura ed ampliare il business eventi.
Fine del viaggio, allacciate le cinture di sicurezza e buon appetito…