Levi's, storico marchio di jeans, si dà ai social media, lasciando che la promozione del brand sia accompagnata da un più importante messaggio.
Basta dare un'occhiata al sito per renderci immediatamente conto del bel lavoro portato avanti dallo storico marchio, che ha abbinato perfettamente il suo potente valore di "lovemark" - per dirla con Kevin Roberts - alla sollecitazione a prenderci cura del nostro pianeta, a partire dall'impatto della gestione del ciclo di vita dei nostri abiti sul riscaldamento globale.
Grazie ad un accordo con Goodwill - geniale esempio di crowdsourcing e globalizzazione della beneficenza -, Levi's ha deciso di usare una particolare etichetta per tutti i jeans venduti negli Stati Uniti.
Accanto alle consuete indicazioni relative a temperatura di lavaggio e condizioni di stiratura, una terza icona sollecita al riciclo e alla donazione a Goodwill.
Da uno studio condotto sul ciclo di vita di un normale paio di 501, Levi Strauss ha notato quanto danno sia prodotto all'ambiente naturale dai frequenti lavaggi ad alte temperature, e all'ambiente "sociale" dalla tendenza a tenere in casa anche i jeans che non si indossano più.
Peraltro, e qui si nota la potenza dei social media, il sito consente il download della "care tag" per la quale è suggerito un duplice uso: la condivisione su Facebook o la collocazione su Twitter come immagine di profilo per un giorno.
Come se non bastasse, per stimolare la conversazione online, Levi's ci esorta a taggare i nostri tweets e post come #CARE TAG YOURE IT.
Insomma, avremmo un'etichetta ("tag") al quadrato: fisica e virtuale.
L'uso di Twitter e di Facebook comunque ha non solo il vantaggio di diffondere l'iniziativa ma di "preparare" il mercato, dal momento che è prevista un'espansione del progetto all'intero market globale a partire dall'autunno 2010.
Insomma, Levi's dimostra di aver capito cosa significa assumere una responsabilità sociale d'impresa: l'auspicio è che non sia la sola.
I social network e il crowdsourcing possono fare molto per la diffusione di precisi messaggi: il marketing può fare molto per il riscaldamento globale.
Noi ninja cerchiamo di dare il nostro contributo e per chi non l'avesse ancora vista ecco l'anteprima del manifesto di John Grant, "Green Marketing".