Ogni giorno su Ninjamarketing da buoni Cool Hunters vi proponiamo video che hanno, secondo noi, alcune caratteristiche per diventare virali … ma ahimé, a volte sbagliando, non tutti i video che vi proponiamo poi lo diventano! Vi siete mai chiesti perché? Bene, oggi tentiamo di spiegarvelo e vi sveliamo i segreti, o meglio qualche trucco, per rendere virali i vostri video e propagare il virus ;)
1. Il contenuto è la prima chiave per il successo. Le aziende non producono più oggetti ma creano idee e la loro mission deve essere vendere esperienze ed emozioni.
Nessuno guarderà o condividerà con i propri amici un video che non abbia un concept forte, che non sia per chi lo guarda un esperienza e, come ci spiega Dan Ackerman Greenberg, dovrà essere la marca ad adeguarsi ad un grande concept e non il contrario. Ricordate lo spot della Bravia Sony?Chi di voi non è tentato di condividerlo ancora di nuovo, o di farlo ora per la prima volta, con i propri amici?
2. Un buon contenuto però non è tutto. Ecco alcune caratteristiche che un video virale deve avere:
- Brevità: se la vostra storia non può essere raccontata in un video di 15 - 30 secondi, allora non è una buona storia;
- Remixaggio: pensate ad una storia e ad un video affinché possa essere remixato dagli utenti (lo sapevate, come scrive Seth Godin in Propagare l’ideavirus, che la parodia di Guerre Stellari, George Lucas in Love, ha superato gli incassi fatti da Amazon con la vendita della videocassetta del film originale?);
- No Slogan: Se il vostro video avrà uno slogan pubblicitario e sarà percepito come un altro modo di fare pubblicità non diventerà mai un video virale;
- Shock: pensate ad un video che riesca a shockare gli utenti, create un’esperienza e fate parlare di voi;
- Titolo: sembrerà banale, ma utilizzate titoli fuorvianti che attirino l’utente;
- Sesso: se non siete capaci di seguire questi semplici consigli o tutto il resto fallisce, trovate una splendida modella e fate in modo che compaia nel video (lista fatta da un uomo, ah mondo maschilista!).
- E ancora, un video per diventare virale deve possedere altre due caratteristiche: la catarsi, per liberare taboo, frustrazioni e paure; e la tensione socio- culturale. Elementi questi ultimi che sono parte del modello CREATE, la ricetta della viralità elaborata dai maestri Alex Hokuto No Ken e Kiko Hattori Hanzo e che vi sarà prossimamente svelata.
3. Ecco, ora avete un buon video virale, ma non crediate di aver finito il vostro lavoro, anzi, ora comincia il lavoro sporco, perché non serve a nulla avere un ottimo video se nessuno lo troverà per guardarlo.
- Abbiamo già anticipato prima quanto il titolo sia fondamentale per persuadere positivamente gli utenti a guardare il vostro video. I titoli possono essere cambiati molte volte, così all’inizio potrete utilizzare un titolo accattivante e magari fuorviante per attirare l’attenzione degli utenti e poi sostituirlo con uno nuovo, che abbia una connessione con il brand più diretta. Infine i titoli devono contenere parole chiavi o essere taggati con parole chiavi per avere più possibilità che questi compaiano nelle ricerche ad esse correlate effettuate su Google o su Youtube. Infine assicuratevi di aggiungere la parola “video” nel titolo.
- L’importanza delle tag è oramai banale sottolinearla, ma ora grazie a loro avrete il potere di “controllare” i video che compaiono nel box dei video correlati. È necessario coinvolgere l’utente nel vostro contenuto globale e impedirgli di saltare ai video correlati che in realtà non hanno nulla a che fare con il brand o la vostra azienda. Caricate quindi i vostri video e utilizzate tag uniche e specifiche per tutti i video… Dopo che le visualizzazioni dei video saranno decollate, inserite tag più generiche che definiscano la lunga coda di un video così che inizi ad apparire nei risultati di ricerca Google e Youtube.
- Se avete più video da pubblicare non cadete nella tentazione di “offrirli” al pubblico uno per volta… così facendo, infatti, non creerete suspense e attesa positiva, bensì correrete il rischio che un utente interessato a vedere il resto vi abbandoni proprio perché non vuole aspettare. Ideale in questi casi è quindi creare un canale con tutti i vostri video e sperare che un utente sia interessato a vederli tutti, perché solo allora sarà un utente che deciderà di visitare il vostro sito.
- È importante aggiungere la durata, la descrizione, anche questa ricca di parole chiavi, e produrre una buona trascrizione del video. Inoltre fondamentale è l’anteprima del video. Mettiamo il caso il vostro video riesca ad arrivare nella sezione dei video più visti, cosa spingerà un utente e scegliere il vostro anziché gli altri a parte il titolo? Appunto l’anteprima, che dovrà essere interessante, chiara (che indichi cioè la buona qualità del video) e contenere almeno una persona.
Per altre dritte un po’ più tecniche vi rimandiamo ad un post di Robin Good su Online Video SEO.
4. Una volta fatte tutte queste cose occorre diffondere il video. Innanzitutto non vi affidate al solo Youtube, come ci hanno insegnato durante un seminario organizzato dal Womma, è necessario caricare il video su più piattaforme e un ottimo mezzo è Tubemogul, sul quale scrivendo tutti i vostri account potrete caricare il video contemporaneamente su più siti. Ovviamente però Youtube resta la piattaforma su cui si devono concentrare maggiormente i nostri sforzi e l’obiettivo è solo uno, riuscire ad entrare nella top dei 20 video più visti del giorno. Come fare? Caricate il video su vari blog, anche a pagamento, forum, Myspace, Facebook e inviatelo agli amici invitandoli a vederlo e ad inviarlo ai loro amici o a condividerlo.
5. Ora, siete ancora convinti del fatto che tutti i video virali siano diventati tali naturalmente? Bene, sappiate che anche dopo aver diffuso il video le agenzie hanno il compito di spingere per la sua diffusione e viralità. Credete che tutti i commenti ai video siano veri? Non crederete anche a Babbo Natale vero? Commentare i video con account fake e dare luogo ad accese discussioni nella sezione dei commenti è un ottima tecnica per generare vere opinioni e vere visualizzazioni. Inoltre realizzate in partnership con top producer video risposta o invitate gli utenti a farne, perché il successo di alcuni video è stato dettato proprio dagli user generated video.
6. Infine misurate il successo dei vostri video virali. Per quanto riguarda Youtube potrete farlo grazie a Google Analytics , ma ci sono anche altri strumenti di metrica, come TubeMogul e VidMetrix che tracciano oltre le visualizzazioni anche i commenti di ogni video non solo su Youtube ma anche all’interno dei social media e dei blog.