Qualche tempo fa vi avevamo parlato del Viral DNA delle catene di Sant’Antonio, oggi torniamo a parlarvi di email e di come rendere virali le vostre email commerciali tentando di sviluppare innanzitutto gli elementi che compongono il Viral DNA.
Le email e le newsletter sono oggi parte soprattutto di strategie di direct marketing, anche se non mancano tentativi di viral marketing attraverso le email, come anche in Italia come per la campagna di Sinistra e Libertà per i referendum del 6 -7 giugno.
Ma il successo delle email virali passa anche, come ci dice questo articolo che vi riporiamo tradotto di seguito, per nuovi metodi, più facili e veloci (dovremo pur confermare la massima che ci vuole, grazie o a causa della tecnologia sempre più pigri) di diffusione e inoltro delle email commerciali.
I venditori on line vogliono che le loro e-mail commerciali raggiungano il più alto numero di bulbi oculari possibile. Approfittando del naturale bisogno degli iscritti di condividere informazioni con i loro amici è questo l’unico modo di agire.
Link dedicati che permettono agli iscritti di inoltrare e-mail agli amici con facilità (FTAF) o di condividerle sui propri network (SWYN) sono due metodi del marketing che aiutano a rendere virali i messaggi.
Tuttavia i social network sono più hipper rispetto al buon vecchio e-mail forwarding, e i marketers sono molto più propensi a fornire link del primo tipo (il 48%, compresi quelli che forniscono entrambi i link) che del secondo (il 13%, compresi quelli che forniscono entrambi i link), secondo i dati di Smith Harmon.
Solo pochi venditori on line hanno utilizzato entrambi i tipi di link nelle loro campagne e-mail, e quasi la metà non ha offerto link a tutti per la condivisione dei messaggi.
I link per condividere il contenuto con i social network possono potenzialmente offrire messaggi che possiedono molta più esposizione. Dopo tutto, tali e-mail sono condivise con tutti gli iscritti dei social network, piuttosto che solo con pochi amici scelti appositamente per tale scopo.
Smith- Harmon ha dichiarato che fra i venditori che hanno fornito link di condivisione sui social network, Facebook era chiaramente il favorito. Ogni campagna studiata che aveva una potenzialità SWYN aveva un link a Facebook. Al secondo posto Twitter, con il 67%, solo il 44% delle mail con potenzialità di condivisione avevano collegamenti ipertestuali a Myspace.
I venditori on line si rivolgono anche agli iscritti che condividono le offerte attraverso i social bookmarking sites e i social shopping sites.
Chad White, autore di “FTAF vs. SWYN: lo stato delle e mail sharing” ha scritto su Media Post: “Malgrado la posizione predominante di FTAF, mi aspetto che l’utilizzo di SWYN sorpassi l’uso di FTAF nel corso dei prossimi 2 anni durante i quali i marketer e i consumatori familiarizzeranno con esso. Inoltre FTAF dovrà competere con la possibilità per il cliente di inoltrare ogni mail in maniera diretta (forward button), e immagino che in futuro vedremo i link SWYN inserite nelle e mail per i clienti”.
In conclusione, secondo l’autore dell’articolo, oltre che virale, il direct marketing è destinato a cambiare orientandosi sempre più verso un ottica social, cercando di resistere, o quanto meno di riprendersi parte della popolarità e del peso che le e mail hanno perso a vantaggio dei social network.