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  • Michael Jackson, Obama e la CIA: chi crede al complotto?

    30 Giugno 2009

    Michael Jackson, Obama e la CIA: chi crede al complotto?Vi ricordate del post su Zeitgeist? All’inizio c’era un lungo elenco di enigmi e teorie del complotto, ovviamente nessuna delle quali provata realmente. Ebbene, in questi giorni stiamo assistendo all’ennesimo caso di quella che definirei “sindrome da complottismo acuto“. Come per qualsiasi stella della musica che si rispetti, infatti, anche Michael Jackson ha avuto  la sua teoria del complotto post-mortem. Ma rispetto ad altri casi, come Kurt Cobain e Jim Morrison, ci sono due differenze. Innanzitutto la presenza della Rete, che ha sfruttato come di consueto il Viral DNA di una notizia del genere contribuendo in pochi giorni a diffonderla in giro per il globo. In secondo luogo, le ipotesi sulla morte di Michael Jackson vanno oltre i “semplici” dubbi sulle cause del decesso. Per il fu re del pop sono stati addirittura scomodati Obama e la CIA…ma andiamo con ordine. Alle 12.21 (ora locale) all’ospedale Ucla Medical Center di Los Angeles si spegne Michael Jackson. La notizia fa subito il giro del mondo grazie ai media on e off line e ad Internet, con i Social Network a farla da padroni. Inizialmente pare che si sia trattato di un infarto, ma nei giorni successivi inizia a serpeggiare la voce che in realtà le cause della morte siano altre. Si parla di un farmaco, un potente antidolorifico che avrebbe causato il decesso, ma anche quest’ipotesi è tutta da confermare. Michael Jackson, Obama e la CIA: chi crede al complotto?Ed ecco che, nel dubbio e nell’incertezza, prende piede la teoria del complotto. Tutto nascerebbe dalla denuncia di una giornalista austriaca, tale Jane Burgermeister, che avrebbe accusato l’OMS, alcune case farmaceutiche e il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama di far parte di un complotto con l’obiettivo di provocare una vaccinazione mondiale di massa contro l’influenza suina, che avrebbe in realtà come scopo una riduzione significativa della popolazione mondiale. Vi siete persi e vi state chiedendo cosa c’entri Michael Jackson in tutto questo? Pienamente lecito. Secondo i fautori di questa teoria, Jacko avrebbe sottoscritto nel novembre scorso un accordo con il figlio del Re del Bahrein, lo Sceicco Abdullah bin Hamad al-Khalifa. L’accordo prevedeva, in cambio di un numero imprecisato di milioni di dollari versati dallo Sceicco, la trasformazione del tour di concerti nel Regno Unito, tutti “sold out”, in una piattaforma di denuncia contro questo tentativo di genocidio di massa. È possibile trovare, anche su siti italiani, tutta la spiegazione del lavoro della Burgermeister, le aziende farmaceutiche denunciate, le persone da lei denunciate presso l’FBI (che dovrebbe quindi condurre un’indagine sulla CIA…) e chi più ne ha più ne metta. Addirittura qualcuno si spinge oltre, sostenendo che l’FSB (i servizi segreti Russi) avrebbero già informato il presidente Medvedev che la morte di Michael Jackson sia stata in realtà un omicidio. Michael Jackson, Obama e la CIA: chi crede al complotto?Questo è (in parte) quanto si trova in rete. Ovviamente, lungi da noi dichiararci d’accordo con queste teorie che vanno talmente oltre la logica da essere non solo non condivisibili ma neanche vagamente affascinanti. Quello che qui ci interessa notare è che, come spesso accade, le notizie che nascono e fulmineamente si diffondono in rete hanno tutti i requisiti del Viral DNA. Si tratta infatti di voci che partono da gruppi anti-obama, che quindi si fondano su valori condivisi. La notizia fa leva su un evento di forte tensione emotiva, la morte di Michael Jackson, e contemporaneamente fa da catarsi, perché da una spiegazione ad un evento che col passare delle ore è diventato inspiegabile. Infine è una notizia “riusabile”, chiunque può farla propria aggiungendo o cambiandone i dettagli. Queste ultime considerazioni dovrebbero farvi rendere conto di come questo genere di teorie si avvicinino più alle catene di Sant’Antonio che a vere e proprie notizie. Ma nonostante ciò, in giro per Internet – e non solo – è pieno di persone che continuano a diffonderle, prendendole per buone. Possibile che il fascino del complotto sia tanto forte?