Il 9 e 10 Marzo, all’Olympia Conference Centre di Londra, si terrà la prossima edizione del Social Networking World Forum. Quest’anno il titolo dell’evento è decisamente significativo: “Shaping the future of social media” (“dare forma al futuro dei social media”).
L’auspicio dunque è che il ciclo di conferenze del Forum possa essere utile a capire da che parte stanno andando i social network, realtà tanto vaste quanto fugaci. Ovviamente imponente la presenza dei grandi marchi del settore: oltre ai colossi Myspace, Facebook e Yahoo saranno presenti anche produttori di contenuti quali Endemol e MTV e multinazionali del calibro di T-Mobile e Coca-Cola.
L’evento londinese si divide in realtà in due sezioni: la prima è quella dedicata al Social Networking propriamente detto, mentre la seconda riguarda più specificamente il Mobile Social Networking. La manifestazione si occuperà di numerose tematiche relative i social network, dall’alternativa che essi propongono alla comunicazione faccia a faccia alle possibilità di valorizazione della propria professionalità, fino alle opportunità che i social network offrono alle aziende.
Riguardo all’ultimo tema, argomento di discussione potrebbe essere un’interessantissima ricerca svolta dagli americani Joan M. DiMicco, David R. Millen, Werner Geyer e Casey Dugan. Si tratta di una ricerca sull’utilizzo dei social network sul posto di lavoro.
Nel 2007, i ricercatori crearono Beehive, un social network interno ad IBM, con lo scopo di studiare e capire utilizzo e impatto dei social network sul posto di lavoro. Beehive, come è facile capire anche dall’immagine, è un social network a tutti gli effetti: è possibile aggiungere altre persone come amici, ogni utente ha la propria pagina personale ed è possibile inserire contenuti (come ad esempio le foto) sia di tipo professionale che personale.
Alla fine della ricerca, che si è concentrata su quattro aree tematiche (adozione del social network, utilizzo di funzionalità sociali, motivazioni d’uso e impatto sul posto di lavoro), l’esito è stato sorprendente. La conclusione, che conferma la teoria iniziale dei ricercatori, è che il social networking all’interno delle imprese può giocare un ruolo importante nel creare e mantenere relazioni tra i dipendenti, nel supportare il raggiungimento di obiettivi e potenzialmente nell’aumentare il capitale sociale dell’azienda.
Spesso siamo abituati a vedere aziende che vietano l’utilizzo dei social network ai propri dipendenti, bloccandone l'accesso. Per molti dirigenti essi rappresentano una perdita di tempo e causerebbero un calo di rendimento da parte degli impiegati. La ricerca citata apre invece nuovi e interessanti scenari: che siano invece i dirigenti a danneggiare l’azienda, vietando il social networking?