Carissimi Guerrieri,
Con questo post sospendiamo le pubblicazioni per un po’. Fa troooppo caldo!
Scherzi a parte qui i Ninja fremono per godersi un po’ di mare in Costiera. Vorrebbero concentrarsi un po’ di più su qualche falò in spiaggia, su qualche avventura estiva, sul profumo dei limoni... E chi può criticarli?
Quest’anno ci abbiamo dato davvero dentro.
Non so se ve ne siete accorti.
E come sempre, contando solo sulle nostre forze, sulla nostra forza di volontà, sulla passione che brucia dentro i nostri cuori.
Tutto quello che abbiamo costruito in questo anno e in quelli precedenti "fuori da noi" - mi riferisco alle manifestazioni materiali che ci circondano, la società, il sito nuovo, il nostro bel "Covo" -, esiste solo grazie all'impegno, alla dedizione, al lavoro di chi sta realizzando insieme a noi questo progetto.
Siamo partiti potendo contare su scarsissime - se non nulle - risorse materiali, ma con l'immenso patrimonio di un grande e forte albero costruito "dentro di noi", nel nostro spirito, attraverso tante battaglie vinte, soprattutto affrontando noi stessi. E anche con l'appoggio di tanti amici e simpatizzanti, che in piccoli e grandi gesti hanno permesso ad una instabile zattera di prendere la via del mare (le famose 100 euro di Marcellino ...)
Sarà bello in futuro raccontarvi qualche aneddoto su come siamo riusciti a fondare la nostra società senza un soldo, senza alcun capitale di partenza, ma mantenendo intatto e indomito lo spirito di determinazione di chi deve camminare con le proprie gambe e non può assolutamente fallire.
La determinazione di chi deve mettere a segno ogni colpo per non affondare, l'ottica di chi riesce a sperimentare la fede, quella che spesso si sperimenta solo in situazioni estreme, in cui non si può assolutamente fallire. Ogni colpo deve essere un centro.
Quello che abbiamo seminato in parte si è manifestato, in parte deve ancora germogliare. E quello che ci arriverà, dipenderà esclusivamente da noi, da quanto crederemo in quello che la nostra vita potrà realizzare.
Ci crediamo che la nostra vita è immensa e può realizzare qualunque cosa?
Spero tanto che anche voi abbiate vissuto questo anno pieni di sogni da realizzare, con i piedi saldati a terra come le radici di un albero e con la testa e mente nel cielo.
Abbiamo fatto davvero grandi cose, anzi grandissime. Dall’esperienza dei Webby, che ci ha portato nuovamente a New York a premiare un artista digitale dotato di talento e grande sensibilità umana e artistica, Giuseppe La Spada, alle innumerevoli conferenze, corsi, in giro per l’Italia - che ci hanno accreditato sempre di più nel mainstream della comunicazione - , all’organizzazione del I° Master europeo in Marketing Non-Convenzionale che partirà a novembre, al nostro primo spot televisivo (eh si fa piacere anche a noi ;), alla vittoria non-convenzionale a Cannes di un’agenzia che si è formata alla nostra Sacra Scuola, al nostro libro edito dal Sole 24 ore che prima o poi vedrà la luce, ai lavori fatti per grandi aziende come Vodafone, Tiscali, Triumph International, Binda...
Grazie a tutti i clienti che hanno deciso di innovare, “sperimentando” con noi, con la consapevolezza che è arrivato il momento di percorrere nuove strade, anche se è molto più difficile e faticoso.
Grazie davvero per la pazienza! A tutte le grandi aziende che ci hanno cercato, e che vorrebbero ingaggiarci e che ancora non sono riuscite a conoscerci di persona e ad esporci i propri progetti. Arriveremo!
Quest’anno io e Alex siamo stati poco sul blog, lasciando la tastiera a nuovi valorosi guerrieri, che stanno sperimentando un particolare percorso di addestramento che li farà passare dall'osservazione all'applicazione. Quest'anno è sceso in prima linea Sukàmi, raggiungendo grandi risultati in termini di crescita di audience e ranking del sito, che dal 250° posto è ormai entrato fra i primi 100 blog italiani (arrivando a quota 69°). Le sue capacità e la sua dedizione sono state fondamentali, agendo in sinergia con il cambiamento di piattaforma tecnologica del blog.
Abbiamo progettato e testato le basi della nostra struttura, messo a punto i processi, rodato alcuni schemi.
Siamo ormai un bel gruppo di talenti, che si sono aggiunti sulla via della nostra missione. I guerrieri Giovanna, Giancarlo, Gabriella, Elga, Luca “Krusty” Magnoni - eclettico e superprofessionale direttore creativo - ma anche tutti gli altri ragazzi che ci danno una mano ogni giorno, sui progetti di comunicazione o che collaborano al sito, che si laureano con tesi di ricerca sotto la nostra supervisione, ma anche tutti i lettori che ci seguono, che ci segnalano le news, gli studenti e gli amici che incontriamo per la via e che ci spingono ad andare avanti.
I nostri amici, come Roberto Virtuoso di Net-1 – senza di lui le nostre macchine non sarebbero più che perfette e la vita sarebbe meno magica – Grazie Roberto, ti vogliamo bene. E anche i nostri consulenti amministrativi e fiscali, Claudio e Renato Baldi di Mondo Impresa, giovani ma davvero talentuosi. Continuiamo a crescere insieme!
E’ grazie a tutte queste persone che oggi ci sentiamo un po’ più forti e felici per il viaggio che abbiamo percorso fino a qui.
A volte anche stanchi, a volte amareggiati, come giovani imprenditori quando ci scontriamo con certi meccanismi bancari e fiscali, a volte un po’ preoccupati per tutto quello che resta da fare (del resto ci eravamo trasferiti in costiera per non faticare!), per tutto quello che dobbiamo ancora migliorare (e sono tantissime le cose), per le strade che dobbiamo ancora aprire, per tutte le cose che dobbiamo ancora inventare.
Ma è questo che ci fa bruciare dentro quella fiamma che spero non si spenga mai.
Lottate sempre per i vostri sogni, vi possiamo garantire che si realizzeranno.
Realizziamo l’impossibile, insieme, come fece il Generale Tigre di Pietra, che riuscì a conficcare una freccia nella roccia credendo che si trattasse della tigre che aveva ucciso la madre.
Vi lascio Guerrieri, con una storia che mi ha sempre ispirato a credere che si possa realizzare qualunque cosa.
Con Amore,
Kiko Hattori Hanzo
Il generale Tigre di Pietra
Il generale Li Kuang osservava l’ampia vallata dall’alto della collina dove sorgeva la ricca dimora della sua famiglia. Le sue proprietà si stendevano al di là dell’orizzonte, oltre i grandi boschi, oltre il corso serpeggiante del fiume, oltre la pianura che si scorgeva in lontananza.
L’imperatore Wu, dopo l’ultima vittoria contro l’esercito nemico, gli aveva concesso il feudo più grande di tutto l’impero e la carica di Gran Guardiano della Corona. La sua fama di arciere superava quella dei più grandi guerrieri del passato e si era sparsa fin negli angoli più remoti del Giappone.
Il giorno seguente sarebbe partito per la capitale; i servi e gli stallieri stavano caricando i cavalli con un gran numero di magnifici doni per l’imperatore e Li Kuang sorrideva al tramonto ringraziando gli dèi per gli onori e la gloria che le sue imprese coraggiose avevano assicurato al paese e alla sua famiglia.
Un improvviso vociare e lo scalpitio di un cavallo interruppero la serenità della sera. Un uomo trafelato si inginocchiò posando ai suoi piedi una sciarpa insanguinata: «Signore, una terribile disgrazia… la grande tigre, Shramana…» Li Kuang riconobbe il velo color del sole che sua madre portava sul capo. Fece un gesto e l’uomo proseguì: «La signora del castello era sul fiume, con le sacerdotesse, per le offerte agli dèi, quando è apparsa la grande tigre: con un balzo è piombata su di lei, divorandola, con un altro balzo è di nuovo sparita nel bosco».
Li Kuang sentì il cuore trafitto da mille pugnali, ma gli occhi rimasero di ghiaccio: «Presto, le mie armi, il cavallo e dodici cavalieri!» In pochi istanti il gruppo di arcieri si slanciò giù per la collina, verso il bosco, mentre il sole calante tingeva di rosso il fiume e la pianura. «Shramana, mostro assassino, non sfuggirai alla mia vendetta» pensava Li Kuang; sentiva che stava andando incontro alla battaglia più difficile della sua vita, doveva affrontare faccia a faccia il demone del male che aveva distrutto la sua famiglia, mentre nella sua mente si affacciavano i volti delle donne e degli uomini che negli ultimi mesi erano stati uccisi dalla grande tigre.
Sentì che tutto il coraggio che lo aveva reso vittorioso contro gli eserciti nemici questa volta non sarebbe bastato; cercò dentro di sé una forza più profonda e la trovò. Non si era mai sentito così determinato, cavalcava verso il folto del bosco come se conoscesse il punto esatto in cui i suoi occhi e quelli di Shramana si sarebbero incontrati.
E all’improvviso, nel mezzo di una radura, la vide, accucciata immobile nella penombra. Con gesti silenziosi e veloci Li Kuang tese l’arco e scagliò una freccia, sentì un sibilo e la vide penetrare nel cuore della tigre. Un grido di vittoria uscì dalle labbra dei suoi uomini, ma quando tutti si avvicinarono al corpo inerte, si accorsero con grande meraviglia che la freccia era penetrata interamente in una grande pietra che avevano scambiato per la tigre.
Li Kuang, incredulo, si allontanò dalla roccia e scagliò un’altra freccia, un’altra e un’altra ancora, ma le punte rimbalzarono e le aste si ruppero. «Tanta era la tua fede, Signore! – mormorò un cavaliere – Lo stesso accadde all’Imperatore di Han, il quale credette senza alcun dubbio alle parole del suo servitore, tanto che il fiume gelò ed egli potè portare in salvo il suo esercito». Li Kuang si sedette ai piedi della pietra e le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi. Si narra che la caccia riprese: la tigre fu raggiunta e uccisa e Li Kuang divenne noto come il Generale Tigre di Pietra.