La campagna di Sony per la PSP Bianca, ritenuta offensiva da molti, è stata rimossa dai cartelloni pubblicitari londinesi. Ultimamente Sony sembra stare pestando un po’ troppo sul pedale dello "shock factor" (in particolare sul mercato europeo), ma forse l’incidente di percorso in questione servirà a far ragionare i colletti bianchi del colosso giapponese in termini un po' meno rischiosi.
Nata per promuovere la nuova PSP bianca, la campagna pubblicitaria è stata definita da molti una campagna razzista". Tutto nasce dall'idea di esprimere il contrasto fra le due colorazioni della consolle portatile attraverso un uomo di colore e una donna bianca.
Secondo i critici, però, il modo in cui la ragazza stringe le guance del ragazzo nero sembrerebbe esprimere un senso di superiorità nei suoi confronti, lanciando uno sgaurdo che trasmette negli occhi del ragazzo sfida e aggressività.
Dopo il lancio, la casa madre Sony ha ricevuto numerose denunce in merito al contenuto ritenuto, offensivo, degradante, violento e antisociale. L'azienda giapponese ha riferito che l'obiettivo era quello di provocare attraverso una campagna trasgressiva. Ma nonostante ciò, a causa delle proteste la campagna è stata ritirato dalla circolazione. Sony ha sempre voluto campagne provocatrici, ma forse stavolta il passo è stato un po' più lungo della gamba.
Ad onor del vero c'è stato anche chi ha giudicato la campagna attrattiva e convincente. Secondo alcuni, infatti, il messaggio principale che la pubblicità trasmetterebbe non sarebbe il razzismo; l'immagine sarebbe semplicemente quella di una ragazza bianca che stringe un ragazzo nero in modo amichevole per ironizzare.
Chiaramente il messaggio che Sony avrebbe voluto comunicare non è un di certo un messaggio di tipo razzista, ma semplicemente l'avvento della PSP BIANCA in sostituzione della NERA. Ma l'utilizzo di due soggetti umani (uno bianco e uno nero) è risultato equivoco, dando luogo ad un'immagine facilmente accomunabile al razzismo.
Oltretutto la campagna è stata lanciata a Londra, una delle città multietniche per eccellenza, e un manifesto del genere difficilmente sarebbe potuto passare inosservato. Sicuramente, dopo il ritiro della campagna e le scuse d'obbligo, in futuro alla Sony staranno più attenti ai soggetti da utilizzare e ai possibili risvolti delle campagne ad alto effetto shock che tanto piacciono al colosso giapponese.