Nei prossimi due anni i marketers investiranno un sempre minore budget in pubblicità televisiva e destineranno quote significative e crescenti all’online advertising.
E’ quanto emerge da un’inchiesta di mercato realizzata su 133 pubblicitari di rilevanza internazionale dall’Association of National Advertisers (ANA), in collaborazione con Forrester Research.
Secondo il sondaggio, il 78% dei marketers nota una sostanziale diminuzione dell’efficacia della loro pubblicità televisiva negli ultimi due anni. Di questi, l’80% dichiara di voler investire di più in web advertising e, nello specifico (68%), in search marketing.
Il 70% dei pubblicitari è convinto che i digital video recorders (DVR) e i video-on-demand potrebbero “ridurre o distruggere” l’efficacia dello spot televisivo, la grande maggioranza di essi sostiene inoltre di aver già sperimentato nella pubblicità su DVR (49%) o negli ambienti VOD (44%).
Un altro 24% degli intervistati afferma di voler ridurre le spese della pubblicità televisiva almeno del 25%. Nelle loro intenzioni vi è quella di riallocare queste quote nella pubblicità online, nel product placement ed in altri canali più efficaci, una volta che aumenterà la diffusione dei DVR affermando che questo mezzo sarà adottato da oltre 30 milioni di famiglie.
Oltre all’online advertising, una piccola percentuale di intervistati ha menzionato anche i programmi di sponsorship, il product placement ed i video online, quali canali preferenziali per gli investimenti pubblicitari.
Tra i 133 pubblicitari intervistati spiccano i nomi dei brand Charles Schwab, Colgate, Dunkin' Donuts, Johnson & Johnson, Mattel, Pfizer e Verizon. Parte dei risultati dello studio è stata presentata al "2006 Television Advertising Forum" di New York, organizzato dall’Association of National Advertisers.